
«Quando mi chiedo perché amo la letteratura, mi viene spontaneo rispondere: perché mi aiuta a vivere. Non le chiedo più, come negli anni dell'adolescenza, di risparmiarmi le ferite che potevo subire durante gli incontri con persone reali; piuttosto che rimuovere le esperienze vissute, mi fa scoprire mondi che si pongono in continuità con esse e mi permette di comprenderle meglio. Non credo di essere l'unico a pensarla così. Più densa, più eloquente della vita quotidiana ma non radicalmente diversa, la letteratura amplia il nostro universo, ci stimola a immaginare altri modi di concepirlo e organizzarlo. Siamo tutti fatti di ciò che ci donano gli altri: in primo luogo i nostri genitori e poi quelli che ci stanno accanto; la letteratura apre all'infinito questa possibilità d'interazione con gli altri e ci arricchisce, perciò, infinitamente. Ci procura sensazioni insostituibili, tali per cui il mondo reale diventa più ricco di significato e più bello. Al di là dall'essere un semplice piacere, una distrazione riservata alla persone colte, la letteratura permette a ciascuno di rispondere meglio alla propria vocazione di essere umano.»
Per me questo discorso, oltre che per la letteratura, vale anche per voi (oso dire per noi), cari amici linkati.
Era da tempo che volevo ringraziarti, non solo per il link e le svariate citazioni, ma anche per le letture stimolanti che tu stesso mi offri. Non vedo occasione migliore di questa. :-)
RispondiEliminaGrazie a te, gentile Tommy: per le medesime ragioni.
RispondiElimina:-)
Grazie a te direi, il tuo è uno dei blog più interessanti, e non dire che anche il mio lo è altrettanto: non è vero, il tuo ha qualcosa in più. :)
RispondiEliminaGrazie di cuore.
RispondiElimina:-)