Siccome non credo che chi passa da qui venga a cercare notizie (aggiornamenti o annottamenti) sul gran tormento in corso e neanche impressioni sulla angst che da esso scaturisce, ho pensato di riordinare e ripulire la scrivania e una parte di libreria. Bravo.
Ho ritrovato un'agenda. È del 1990. E se piangessi?
Fu un anno che ero - eravamo innamorati. Infatti passò presto, come un fulmine, quell'anno. Comunque, in tale agenda bancaria dell'ex popolare dell'Etruria e del Lazio (quanti fallimenti!), sono riportate le cronache quotidiane - spesso in versi - di un giovine perdigiorno che si accompagnava con una giovine che non aveva tanti giorni da perdere, ma pur ogni tanto inseriva delle note a margine della suddetta diaristica. Ad esempio (28 marzo):
Le piccole cose d'una stanza d'albergo a Venezia: levarsi le scarpe, mettere i calzini sul radiatore, lavarsi le mani, buttarsi sul letto, spogliarsi, fare i bisogni, rilavarsi le mani, pettinarsi, mettersi il pigiama, andare a letto zusammen... Tira ora vento e piove ancora: i pigolii, il nido ai piedi, alcuni strofinamenti... na nait... ci svegliamo: occhi piccoli, naso grande, bocca storta: un'ora prima d'alzarsi: ci laviamo, ci vestiamo, ti trucchi: occhi grandi, naso piccolo, bocca dritta: colazione e: primo sole a Venezia! Venezia d'Oriente. Pranzo vegetariano. Palazzo Grassi: Andy Warhol: una retrospettiva. E poi ancora Venezia, le calli, ri-San Marco, (Acquarium), tutto un giro a finirsi i piedi. Poi albergo, cena. la camera, il letto... qua, qua, qua.
E la nota a margine:
«Luca è un bambino cattivo: occhi piccoli, naso grande, bocca storta e... qua, qua, qua».
Ma ritornando all'oggi, a questo tempo che non passa, a questi scienziati «i migliori che sono sul mercato» (!), vorrei tanto che presto, molto semplicemente, ci rifossero i banchi del mercato, compreso quello della bella signora prosperosa che vende mutande e calzini anche da uomo e che sempre buoni consigli mi sa dar.
l'ho vista pur'io quella mostra, allora viaggiavo, un pochettino... magari ci siamo incrociati e mannati affa.
RispondiEliminaSicuramente affabilmente.
EliminaI vecchi ricordi sono come gemme preziose incastonate nella nostra memoria, hanno un valore che solo noi comprendiamo. Sono il nostro tesoro, sono il passato che ci ha formato e ci ha fatto diventare quello che siamo oggi e quello che saremo domani.
RispondiEliminaUn abbraccio!
Come diceva l'illustre entomologo: "Speak, memory".
EliminaAbbraccio ricambiato
lavarsi le mani e un Leitmotiv evergreen
RispondiEliminaquella mostra non l'ho vista, non sopporto le pagliacciate nell'arte (ma quello non lo è)