lunedì 28 marzo 2011

Il treno azzurro

Io sono qui di nascosto, seduto
in un treno azzurro. Le rotaie
arrugginite cigolano e piano
piano arriverò alla stazione
grigia e fredda, dove un facchino
immoto non esprimerà alcun segno
di esistenza – vera ed unica,
accessoriata di sogni nitidi,
tersi come immagini riflesse
in un video inossidabile e piatto,
telecomandato. Senza
prospettive distribuirò speranze
gratis e fiori colti in giardini
pensili: speranze invisibili,
inservibili, beffarde, fittizie.
E fammi pure un caffè di rose
nere o rosse, poca importanza
ha.

Gennaio 1987

9 commenti:

  1. sans mots, je suis retournée, mais sans mes mots...
    bisous
    (tu ne seras jamais seul)
    N.

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  3. Je me suis aperçu, mais j'ai rien dit parce que j'ai eu peur de te déranger.
    Tous mes meilleurs vœux.

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  4. pas de peur...tu m'as dit de ne quitter pas les amis qui aiment voyager sur les routes du web...
    et me voilà
    sur la même rue
    encore

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  5. Sui treni credo d'aver sognato ancora più che a occhi chiusi.

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  6. Bisognerebbe ci fosse, caro Gians, una specie di Orient Express con carrozze riservate ai blogger che "postano" viaggiando in direzione Istanbul

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  7. Si sarebbe una bella carrozza, caro Lucas.

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  8. Questa cosa per esempio è molto Chagalliana

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  9. Se sul treno ti siedi
    al contrario, con la testa
    girata di là, vedi meno
    la vita che viene, vedi
    meglio la vita che va.
    (Vivian Lamarque)

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