Stimolato, mi cimento anch'io con due versioni simili della stessa, meno post-moderne, più legate al brutto tema del priapismo farmacologico del presidente del consiglio.
| Se fosse un dio sarebbe stato facile sacrificare il proprio amore sull'altare delle sue basse voglie, farla sedere delicatamente nel di lui grembo con sorriso timido e devoto. Ma vederla ora lì inginocchiata a usar la lingua non certo per parlare il cuore mi si spezza: un rogo vorrei accendere e bruciarmi come Jan Hus, giacché bruciare lui non posso. E chiudere gli occhi mi fa vedere lui che tromba sudaticcio, il cerone che si scioglie, sconquassato e rosso come un billo¹. Strano: questa immagine distorta non mi getta nella paranoia. La miseria altrui conforta. versione di Lucas Bocca | Mi par davvero un foto- modello o un calciatore quell’uomo che ti ha chiesta l’amicizia in FaceBook e ora sempre ti tagga e ti commenta e ti manda i poke e i cuoricini e quasi incantata tu chatti con lui, un dolce sorriso in volto… E mi scoppia il cuore, e non so più scrivere uno status, le dita come fossero spezzate: ho un fuoco sottopelle, lo schermo mi brucia gli occhi, e non sopporto più gli auricolari dell’iPod. Sudo freddo, tremo tutta, sono grigia come un video spento. Quasi quasi mi iscrivo a Seppukoo. Non ti sopporto più, davvero!.. versione di Totò Modò |
¹L'espressione "rosso come un billo" (toscanismo) significa, credo, rosso come un tacchino, o meglio: rosso come il bargiglio dei tacchini.
1 commento:
:D
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