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| Florence Herni, Femme aux jacinthes, 1930 |
Sono così lontano da ogni pensiero letterario che mi vergogno. Vivo come se la letteratura non fosse, o fosse cosa morta, seppellita, che non vado mai a trovare al cimitero.
Voglio accendere un lumino, ricordare la defunta, portarle dei giacinti, non dei facchetti alla sua sinistra. Del padre: la letteratura giace alla sinistra del padre, o della madre, che la partorì dalla sua mente come Atena, Zeus.
Alcuni dicono che faccia finta, che stia semplicemente dormendo e sinceramente lo credo anch'io. La letteratura non può essere morta. Non si può, infatti, parlare di qualcuno che è assente in sua presenza. Sto esagerando o è solo una moina per accattivarla? Dirò meglio: per metterla in posa e fotografarla, svilupparla, stamparla e appenderla al muro di casa. Ma non riuscirò mai, con le parole, a descrivere la curva dei capelli che disegna il volto della donna coi giacinti.
«Potresti descrivere, ricordare qualcos'altro».
Era per questo che, poco fa, mi sono vergognato.

"...portarle dei giacinti, non dei facchetti alla sua sinistra."
RispondiEliminaQuesta è una perla di una tale classe da far impallidire l'intera categoria dei giornalisti. Terzino sinistro oltretutto. Sciapo' :-)