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Sono ubicato, come tutti (o quasi), anche se a volte ambirei a essere un passeriforme migratore, per capire le divergenze tra gli stati e le latitudini su ciò che è consentito o non consentito fare per sottovivere ubriacati dal proprio alito intrappolato dalla mascherina.
- Non superi la linea, per favore.
- Segua il percorso.
- Qui c'è l'igienizzante.
- Indossi i guanti.
- Una persona per volta.
- Faccia attenzione.
- Rispetti la distanza.
- Prenota con saltalafila.
- Ordina online e ritira senza mordere la coda.
- Quant'è?
***
Giorno del mercato in piazza, ci sono due banchi vendita, due. Uno di dolciumi, l'altro di pesce fresco. E mentre il pesciaiolo mi taglia due fette di smeriglio, passa un giovane di colore, con la mascherina abbassata e un pezzo di pizza tra i denti, a chiedere a gesti due soldi di elemosina. Bravo, non si parla con il boccone in bocca.
***
Il grigio del cielo tiene l'ultimo terzo di tarda primavera a freno. La luce del verde, sebbene potente, si attenua. Sembra di nuovo marzo, con i giardini chiusi dal nastro bianco e rosso delle autorità. Che anno è, che giorno è. Organizzare la vita fuori dal capitale è ancora impensabile, quindi impossibile. Il medium denaro è ancora al centro di ogni discorso politico, economico e sociale. In fondo, tutto intorno (fuori e dentro di noi) si rapporta a esso, persino l'aria. E l'Organizzazione Mondiale della Sanità non si è mai pronunciata, né tantomeno ha mai imposto linee guida, per lottare contro la più subdola delle pandemie.
io ho pagato il pranzo al supermercato (circa 3.70 euro) col bancomat
RispondiEliminae dove lo hai mangiato, per strada?
RispondiEliminaLuca, sei mejo de mogol (seriamente)
RispondiElimina3.70 euro un pranzo? vengo a vivere anch'io da quelle parti