Quando l'editoria sconfina nell'agiografia, gli stimoli del nostro secondo cervello velocizzano il transito e ci portano, di conseguenza, a svuotarne il tratto finale. È in tali frangenti che si rimpiangono i tempi in cui copie cartacee dei giornali riempivano le nostre stanze, bagni compresi, dentro i quali, pur sfidando con sprezzo del pericolo la scarsa qualità della carta e la tossicità dell'inchiostro, con certe pagine, ci si puliva sovente il buco del culo.

mai un ritratto del nonno Giovanni senior, di come truffò gli azionisti, per esempio
RispondiEliminaE strano come uno che scrive " buco del culo " possa anche scrivere poesie, e perfino belle, sei straordinario, complimenti
RispondiEliminagentile Anonimo, non perché mi debba, indebitamente, sentire tale, ma è proprio dei poeti passare dall'aulico al profano. E vedere il John mi fa indiavolare come Barbariccia.
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