martedì 22 aprile 2008

A l'Italia

Ora tarda di pioggia che porta
percorsi; e di nuovo vorrei
i tuoi morsi sui lobi a dirmi
ch'è corta la strada del ricordo
che ti fa qui presente
nonostante l'assenza.
Mi chiami al telefono e io senza
rispondere dico t'aspetto
lo stesso di sempre a disegnarti
gl'innumerevoli voli e volti;
e mi metto in lista d'attesa
e ti chiedo lo sconto: ti ho presa,
ti tengo, ti stringo, ma le mani
mie si toccano e non hanno colto
il fiore e il miele prodotto. Guardo
e sono in ritardo con me stesso
dacché ho tardato a capire
che l'uscita da sé comporta
l'entrata nel mondo.
L'imbarco è annunciato e salgo le scale:
un'hostess azzurra sorride
e non sa pur sapendo
che il vento ci appartiene.

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