martedì 23 giugno 2009

Medicina sociale

Mi piace andare a pescare. In biblioteca. Getto l'amo tra scaffali accessibili e libri direttamente consultabili. Oggi ho pescato un libro di Norbert Elias, Coinvolgimento e distacco, Il Mulino, Bologna 1988. Titolo meraviglioso, vero? Sfoglio l'introduzione dell'Autore, leggo queste domande che faccio subito mie, tanto già mi abitavano ma che ancora non sapevo esprimere (ma ciò che non si sa esprimere esiste? Boh!).

«Perché alla maggioranza della gente pare impossibile e non auspicabile che gli esseri umani imparino a liberarsi dai pericoli che essi stessi costituiscono per gli altri e per sé, allo stesso modo in cui appresero a liberarsi dalla maggior parte dei pericoli con i quali la natura non umana minacciava gli uomini in epoche lontane - o perlomeno limitarli? Eppure tali pericoli erano non meno incontrollabili di quelli da essi stessi creati e che oggi li minacciano. Non è forse vero che la minaccia di una nuova epidemia, in larga parte provocata da agenti non umani, oggi viene affrontata mediante la mobilitazione degli scienziati di buona parte del mondo? Ognuno ritiene del tutto ovvio che trovare una spiegazione, magari un rimedio, per questa nuova minaccia mortale non sia al di là delle possibilità umane. Ma nel caso di guerre o rivoluzioni - disastri umani non certo inferiori anzi spesso superiori alle grandi inondazioni o epidemie - pochissimi penserebbero di ricorrere agli scienziati sociali [aggiungo: filosofi, psicologi, antropologi, economi, letterati, artisti vari, blogger...] per averne aiuti e consigli; e, se lo facessero, questi scienziati potrebbero offrire consigli che ben pochi sarebbero disposti ad accettare e perfino ad ascoltare».

Ragioniamo per assurdo e proviamo ad ammettere (e concedere) che, per un periodo limitato (un anno o due) il Potere politico-economico-finanziario accetti seriamente di mettere i pratica i consigli degli scienziati sociali, consigli volti a far progredire e a migliorare le condizioni di vita della società in generale e dei cittadini in particolare. Bene: esistono dei consigli, delle ricette, delle formule che possano davvero far guarire la società umana dai mali che la tormentano? Esiste davvero la possibilità di scoprire un vaccino contro la stupidità, la cattiveria, l'avidità umane così come gli scienziati medici hanno scoperto dei vaccini contro terribili malattie? Quali medicine possono curare e guarire il corpo malato della nostra società?
Da modesto filosofuccio di provincia quale sono, lancio la mia formula magica, il mio abracadabra: tenere a bada il desiderio.

P.S.
Qualcuno mi aiuta a riempire un'ipotetica cassetta di pronto soccorso umanitario? Non è un compito facile, lo so. Comunque meno difficile che trovare una cura per il Partito Democratico.

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