venerdì 24 luglio 2009

Sette epigrammi. Dai detti conviviali di Martin Lutero

1.
«Contro le tradizioni umane non conosco esempio migliore
del culo; non si lascia stringere, vuol farla da padrone e basta.

2.
Gregorio è appestato dalle osservanze:
decretò che fare scorregge era peccato mortale. Ma quando
sono in collera con Iddio nostro Signore
e gli domando se io o lui ha torto, allora va bene per me.

3.
In questo ufficio della parola, imparo che cosa è il mondo
la carne è l'odio di Satana. Prima del Vangelo credevano
che non ci fosse altro peccato che la libidine.

4.
Tutte le volte che dio sta per punire i peccati del mondo
manda avanti la parola.

5.
Tommaso Muntzer disse che cacava addosso
a quel Dio che non parlava con lui.

6.
La legge dice ogni persona
è pubblica o privata. A quella privata
la legge dice: “Non uccidere”,
a quella pubblica “Uccidi” dice.

7.
La carne è il mio peccato
il mio demonio, lo affronto corpo a corpo
leccami il culo gli dico, e gli piscio addosso.»

Elio Pagliarani, Epigrammi da Savonarola Martin Lutero eccetera (2001), da Tutte le poesie (1946-2005), Garzanti, Milano 2006

1 commento:

Devarim ha detto...

Pecca foriter, crede fortius.
eh eh eh :)

http://devarim.ilcannocchiale.it/2009/07/25/considerazioni_mattutine.html