lunedì 27 dicembre 2010

Corpi nel pomeriggio

«Il mio miraggio di sconfiggere l'ostilità dei corpi, del suo corpo, non certo del mio, del suo corpo al mio, di conquistare il distacco dei corpi, del mio corpo, non certo del suo, del mio corpo dal suo, di approdare, insomma, a un armistizio tra i nostri corpi, la fine della ripulsa e dell'avidità, origini di ogni male, ostacolo, impedimento, proibizione a contare uno con l'altro, uno per l'altro, uno dell'altro. Lottare con le parole è duro, una nuova goccia di sudore mi si stacca dal mento, questo foglio è costellato di erosioni, quasi ci avessi pianto sopra. Abbandono la biro, mi alzo, attraverso le imposte guardo la vampa, il giallo pomeridiano che corrompe il paesaggio troppo conosciuto».

Oreste Del Buono, I peggiori anni della nostra vita, Einaudi, Torino 1971

2 commenti:

Weissbach ha detto...

"del suo corpo, non certo del mio"

Luca Massaro ha detto...

Questi "collegamenti" di pensieri mi sorprendono piacevolmente...
:-)