mercoledì 29 luglio 2015

Internet e l'oltretomba


Di tanto in tanto, diciamo una volta a stagione, vado a salutare mio padre al cimitero, probabilmente perché abituato sin da piccolo a visitare, all'epoca con cadenza settimanale, il regno dei morti (in quel periodo i nonni, da anni oramai trasferiti nelle piccole urne degli ossari). 
Mio padre è in terra, una bella tomba semplice, un perimetro di cornice di pietra contenente sassolini di media grandezza, a capo del quale un blocco semipiramidale alto un polpaccio, anch'esso in pietra, sul quale è posta una croce di ferro riciclata da un'altra tomba che i becchini volevano buttare via e che mio fratello ebbe l'ottima idea di far ritemprare e lucidare da un fabbro. Sul blocco, una foto incastonata in un classico portafoto ovale dalla cornice di peltro dorato e, sotto, il nome, il cognome e le date consuete.

Mentre stavo facendo una riflessione sulle date, A e B del segmento vita, ho sentito una notifica sullo smartfono, niente d'importante, ma dico questo perché l'apparecchio segnalava che era presente una rete Wi-Fi aperta e disponibile. Aperta e disponibile al cimitero, che si trova distante dal paese e con nessuna abitazione o altro stabile che lo circonda. 

Il diritto a essere connessi anche da morti. 

Le finestrelle con quella luce... Sembra proprio l'oltretomba.

1 commento:

Marino Voglio ha detto...

"aperta e disponibile"

...che uno un pensierino ce lo farebbe a prescindere dallo smartcoso.