martedì 3 maggio 2016

Le ciliegie non sono mature

Oramai non dovrebbe mancare molto e la maggioranza della popolazione sarà composta da persone che avranno uno o più tatuaggi. Secondo me tale distinzione ha raggiunto paradossalmente un livello che è quasi più imbarazzante non avere un tatuaggio che averlo, perché essere senza sembra l'ostentazione di una voluta e quanto mai sospetta nudità simbolica.
Il tatuato, infatti, aggiunge al corpo una nuova forma di linguaggio: sul suo corpo ci sono dei segni che lanciano messaggi, esoterici o essoterici che siano, da massime sapienziali a semplici cazzate, che mostrano quanto la lingua parlata o scritta non basti più a esprimere quello che si vorrebbe dire.

Oggi, alla Coop, reparto ortofrutta, mi sono imbattuto in una giovane donna, tendenza dark lady, pelle chiara, elegante tailleur nero, decolleté poco pronunciato, i capelli a chignon, sul collo scoperto disegnata una raffinata chiave di violino. Mentre pensavo a chissà quale melodia sarebbe uscita a passarci la lingua, lei è avanzata qualche passo in avanti, zona fragole. La gonna, poco sopra le ginocchia, consentiva una buona visuale delle gambe fasciate da calze a rete - sicuramente auto reggenti - attraverso le quali, sui polpacci, s'intravvedeva una doppia coppia di ciliegie tatuate, comprensive di peduncoli e foglie.

Sul momento avrei voluto domandarle quanto venivano al chilo e se, eventualmente, potevo metterle sulla bilancia. Poi, frenata la voglia e passato al reparto pescheria (in certi momenti, sento un irrefrenabile desiderio di osservare il barattolone gigante contenente acciughe sotto sale del Cantarbico), mi sono chiesto chissà quale significato potesse avere tale simbologia frutticola.

Googolando un po’ a caso ho letto che

«La ciliegia è un frutto "del peccato" [perché] contiene al suo interno simboli che rappresentano l'unione di due persone [le quali] consumeranno la loro unione molto in fretta […]. La dualità fa parte della ciliegia poiché ogni frutto è unito a un altro, cosa che crea un triangolo indicante l'incontro tra due persone, finché entrambe ne avranno voglia; in più il [rosso è il] colore del sangue [,] quindi della vita e spesso legato alla lussuria non certo all'amore duraturo.
Molti riportano che la ciliegia rappresenti la castità e la purezza che vengono perse quando [sono] colte dall'albero, come quando si perde la verginità, una sorta di perdita che continuerà a perdersi a "lungo" [?] da parte della persona che porta la ciliegia tatuata sul corpo [...] Spesso, essendo un frutto legato alla passione che brucia velocemente, la persona che [se lo tatua] non dà una buona immagine [di sé], quindi pensateci a farvi tatuare una coppia di ciliegie [...]».

Sto mangiando un'acciuga, lisca compresa.
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[?] La verginità intesa come «perdita che continuerà a perdersi a lungo» è notevole. Nemmeno il poro Alberoni.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Dallo stile sembrerebbero le gambe della fidanzata entreneuse moldava di uno slottatore mannitologo, ma pensando a come si son messe le cose negli ultimi vent'anni è più probabile fossero quelle dell'assessora alla cultura del comune di Vannoinrivoli sul Danno.
Con affetto
Luigi.