mercoledì 7 luglio 2021

Il sogno di ogni lavoratore

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Sulla questione - sugli aspetti di economia politica che la sottendono - lascio la parola a persone più informate e, soprattutto, più preparate di me.
Io mi limito a riportare l'incipit dell'articolo del quotidiano di Confindustria:

«Settimana corta, nessun calo di produttività, salari invariati. A leggerlo così l’esperimento islandese, reso noto in questo inizio estate, sembra il sogno di ogni lavoratore»

per complimentarmi con il redattore, il quale ha scritto "sembra" e non "è". 
Già, perché per quanto la coscienza di classe sia sedata sotto i cuscini del rincoglionimento generalizzato da tecniche, sempre più raffinate, d psi-patologia sociale, come - per esempio - la (imposta) emergenza pandemica, se ogni lavoratore dovesse sognare veramente qualcosa che riguarda, nel profondo, la propria forza lavoro (di qualsiasi genere essa sia, in qualsiasi settore produttivo) che il capitale compra senza ripagarne, per intero, lo sfruttamento, allora il sogno sarebbe sicuramente un altro e non certo quello di una minima riduzione dell'orario di lavoro settimanale.

  

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Dopo l'annullamento dell'articolo 18, che è stato la ragione di tante lotte ai tempi in cui i lavoratori avevano "le palle" oggi andare a chiedere un briciolo di giustizia per chi deve sopravvivere e avere un lavoro che ha il sapore della decenza e della democrazia, sembra di pretendere ciò che non gli spetta di diritto e che suona come una assurda pretesa, ma sembra che nessuno se ne rende conto e trattano l'argomento inzuppato da tanta superficialità e la presa in giro non la nota nessuno anche se durante le tante crisi che di recente abbiamo vissuto, hanno notato l'allargamento sempre maggiore tra ricchi e poveri osservando anche, che in queste crisi chi era ricco prima lo è diventato ancora di più e di conseguenza chi non lo era è precipitato nella miseria. Ma continua la presa per il culo facendoci credere che Draghi ha la capacità di risolvere tutto. Ma ancora non ci hanno insegnato a credere che anche i comuni mortali possano fare miracoli.
Domenico

Marino Voglio ha detto...

conosco tanti, invece, che lavorano il più possibile perché fuori da lavoro si annoiano - e che se avessero troppo tempo libero finirebbero per pensare.

ma ammetto che nessuno di costoro è finlandese.

Marino Voglio ha detto...

...islandese tampoco.

Anonimo ha detto...

@ Marino Voglio
Ci sono diverse Italie la tua è migliore di quella dove vivo io, o forse sono solo più fortunati.