domenica 20 novembre 2022

Have You Ever Seen The Rain?

Tempo fa, durante un novembre giovane, di quelli in cui la pioggia la si amava insieme ai primi freddi, e le foglie accartocciate ammorbidivano i passi al rallentatore di chi si concedeva comunque una passeggiata con l'ombrello, quando l'inizio della stagione teatrale aveva un senso e il cartellone non serviva solo a riciclare attori bolliti tagliati fuori dai doppiaggi delle serie tv, due innamorati si recarono in una città dove avrebbero capito che, oltre agli impermeabili, sarebbero serviti pure gli stivali. 

Fu così che invece di consumar le suole, resero lise le lenzuola della camera d'albergo con le loro ossa puntute e la pelle ruvida dei calcagni. La gente abituata a portar gli zoccoli, portando mocassini fa presto a farsi venire i calli sotto a’ piedi. Il made in Italy. E le scarpe marchigiane firmate dagli stilisti di Milano comprate a centomila lire da un grossista, e due racchie newyorchesi che le avrebbero sfilate volentieri allo sposo che non aspettava un figlio, ma un quadro di Andy Warhol messo appeso alla parete dai turbocapitalisti JTD della Fiat. Andava meglio prima che il secolo cadesse, quando serviva ancora la marca da bollo annuale per la patente. Era più facile acquistare un mitra, anche se non mi sono mai informato. 

Gli innamorati sparavano altre raffiche, saffiche o eterosessuali non importa, perché quando si è innamorati ci si compenetra così tanto che non si sa più chi siamo, quale sesso si ha, e se i capezzoli maschili abbiano minore sensibilità dei femminili. La spuma al cedro con la quale si fecero uno shampoo, ché il Dom Perignon costava duecentomila lire, spinse lei a chiedere perché non si sposassero subito quel giorno, quel pomeriggio, con qualsiasi rito, il primo disponibile tra le tante religioni della città.

Lui soffocò un rutto. Lei gli dette voce. E scoppiarono a ridere sotto la pioggia che gli toglieva via lo zucchero dai capelli

Era novembre, un novembre giovane.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono belli questi piccoli racconti improvvisi, fanno tenerezza, mostrano che in fondo 6 un romantico, come non lo siamo più, ma non sapevo che nel tuo novembre giovane avevate lo zucchero nei capelli, ma come lo mettevate sciolto o a cubetti? praticamente trattavate i vostri capelli come una tazza di caffè

Olympe de Gouges ha detto...

che gioia leggere questi post

Anonimo ha detto...

CI SONO ANCORA UOMINI ROMANTICI? SARAI SICURAMENTE UN UOMO DI ALTRI TEMPI QUANDO C'ERANO SENTIMENTI VERI, BRAVO TI LEGGO VOLENTIERI CIAO
AMANDA