Julian Assange è il figlio segreto di John Lennon e nessuno se ne è accorto perché oggi essere Julian Assange è l'unica modalità per continuare a essere John Lennon. La musica, ogni tipo di musica, la rock in particolare, è stata assorbita dal sistema e, in questo momento storico, uno dei modi principi per restare fuori del sistema, criticarlo, mostrarne difetti e debolezze, infamie e falsità è agire dentro la rete, perché internet è l'unico mondo possibile dove le intelligenze possono coagularsi a un punto tale da creare spavento a quei quattro scalzacani pieni di supposte nucleari, luoghi di rieducazione alla Guantanamo, o prigioni di culto, di preghiera, di massificazione.
Internet non è la stampa, non è la radio, non è la televisione. La rete è il luogo dove non si incatena il pensiero e, per ora, essa pare ancora libera su molti fronti (anche se su tanti è stata addomesticata: vedi facebook per esempio).
In una delle sequenze finali del film documentario Imagine si vede John Lennon guidare una rivolta “gioiosa” contro i centri del potere a Londra. Unire questo alle immagini odierne dove un furgone cubico della Iveco traduceva (traduceva!) in carcere Julian Assange e pensare: forse oggi quel John Lennon lì sarebbe qui e invece di essere un paparazzo che cerca di strappare un'immagine del prigioniero per darla in pasto ai media, egli sarebbe qualcuno che romperebbe il vetro blindato del furgone e libererebbe il figlio. Liberare Assange è tenere vivo il ricordo del padre. Che questa volta ci sia un pazzo che lo salvi, non che lo uccida.
3 commenti:
Lennon faceva parte del sistema, ma era tanto ricco e famoso da potersi permettere di mostrarne i lati più ipocriti...
Assange è un sovvertitore dell'ordine stabilito, un rivoluzionario, a modo suo
più che un figlio, lo definirei il primo esemplare di una nuova specie umana: H. Sapiens "cablato" (come si dice in latino? interconnesso...)
May I say you're a dreamer?
:-)
Yes, off course!
:-)
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