La cultura del capitalismo ha ucciso i diritti umani

Il titolista de Il Sole 24 Ore ha avuto paura oggi a fare un titolo del genere per intitolare l'articolo di fondo di Guido Rossi. «Se la finanza troppo avida calpesta i diritti umani» non rende per niente la frase di cui sopra presa pari pari dall'articolo stesso. Secondo me, il titolista, è stato frenato dal direttore Roberto Napoletano, il quale non se l'è sentita sputare nel piatto dove mangia. Guido Rossi, dall'alto della sua posizione, se lo può permettere fintanto che qualcuno ai piani alti dell'establishment confindustriale se ne accorga e gli dica: «Prego professore, si accomodi. Vada pure a scrivere per Il Bolscevico».

Comunque sia, per ora leggiamolo cercando i modi per passare dalla teoria alla pratica. Rossi stesso ce ne suggerisce uno, questo:

La soluzione dei problemi non sta dunque nelle sempre più scomposte ricette economiche, da qualsivoglia parte arrivino, bensì in un nuovo ius gentium, quel diritto delle genti la cui esistenza veniva già rivendicata dal grande Gianbattista Vico. Diritto che conceda alla cultura europea di riemergere rivendicando i diritti fondamentali della sua civiltà, già individuati più volte anche dalle Nazioni Unite, e alla democrazia americana di ricordare i suoi padri fondatori Madison e Hamilton e garantire l'autonomia delle istituzioni democratiche e i fondamentali diritti dell'uomo.