Buongiorno cenere

Buongiorno cenere, buongiorno lamiere contorte, buongiorno scheletro di sedili in ecopelle, cenere di inserti in radica e guarnizioni. Buongiorno puzzo di plastica bruciata, di carburante, di pneumatici fumanti. Buongiorno rottami, vetri rotti, asfalto insanguinato. 

Ma quanto inquinamento avete fatto, o stronzissime testedicasco, ci pensate? Quanti chili di anidride carbonica e altri velenosi fumi avete sparso nell'aere di una Roma già svilita di suo dal normale commercio umano?

Capisco, il fuoco vi fa sentire piccoli dèi, ma come quelli siete lo stesso impotenti, impossibili, terribilmente mortali. Il vostro fuoco servirebbe altrove, i vostri sassi, i vostri bastoni pure. Per esempio: estate, a Porto Cervo, o altre simili località amene. Capirete la soddisfazione di incendiare qualcosa di incomparabilmente più lussuoso. E invece, come i parassiti della peggior specie, sapete soltanto muovervi usando corpi e menti altrui, dato che le vostre menti non conoscono autonomia. Siete autonomi? Automi, forse. Tuttavia, la vostra prevedibilità non è stata compresa: la massa, nonostante qualche eroico volenteroso che a voi si è opposto, fa come il gregge alla vista delle iene. Fugge, si sparpaglia com'è naturale.

Quanto mi piacerebbe che tra gli ispettori di polizia odierni e tra i capitani dei carabinieri ci fossero lettori di Freud, di Le Bon, di Elias Canetti, di René Girard. 

E allora, che fare? Smettere di raggrupparsi? Qualcuno più saggio di me, potrebbe per favore stilare un decalogo a cui l'individuo si dovrebbe attenere per contrastare efficacemente quel potere che si ritiene prevaricatore e ingiusto?

L'idea di Leonardo, di bombardare Cologno, non mi pare un cattivo inizio. Soltanto, come ho scritto anche a lui, occorre prendere il brevetto di pilota, come Mohamed Atta.