Quanto mi piacciono gli editoriali di De Bortoli. Scrive, scrive e poi non dice un cazzo. Ma è normale in fondo: cosa vuoi aspettarti dal direttore del Corriere della Sera, la rivoluzione?
Tra tanti pensierini in paragrafo che avrebbe potuto scrivere anche mia zia ottantaduenne (se avesse avuto la pensione di un Lamberto Dini, beninteso) vorrei soffermarmi su questo:
I compiti a casa, bene o male, sono stati fatti, il pareggio di bilancio è a portata di mano, anzi c'è un avanzo primario atteso per il 2012, al netto degli interessi, pari al 3,6% del Pil. L'approvazione del fiscal compact , le regole sul bilancio pubblico, è stato un atto politico importante. Sull'efficacia delle riforme si può discutere, ma ci sono e daranno i loro frutti: quando non si sa. I tagli alla spesa sono ancora timidi, ma la strada è giusta. Che cosa manca, allora? La crescita, certo. Che si crea non spendendo di più, ma con una maggiore produttività. È innegabile che con spread così elevati, e per troppo tempo, ogni sacrificio risulterà vano e poche aziende reggeranno la concorrenza di chi paga, in Germania ma non solo, il denaro quattro volte di meno. E, dunque, una terapia antidebito (al 123%) è indifferibile, ma di complessa attuazione. Al di là delle smentite, non è esclusa una manovra correttiva, di soli tagli, si spera. La leva fiscale è largamente in eccesso e ha uno sgradevole effetto depressivo.
Analizziamolo in certi passaggi:
«I compiti a casa, bene o male, sono stati fatti». Bene o male? Come bene o male? O bene, o male, ce lo dica suvvia esimio direttore, non si sottragga a un giudizio esplicito, perlomeno riferendosi al suo stipendio, al suo potere di acquisto, al sua futura pensione.
«Sull'efficacia delle riforme si può discutere». Discutiamone: per esempio sul fatto che esse «daranno i loro frutti», anche se «quando non si sa». E che cazzo, disse la marchesa, così son buoni tutti a far le previsioni. Per il momento i frutti che scaturiranno dalle riforme sono delle pie illusioni, dato che il governo Monti è un fico sterile che inganna con le sue riforme-foglie di fico (anche se purtroppo il popolo non ha lo stesso potere di Gesù di farlo seccare l'indomani). Il Governo Monti non è il governo adatto per queste stagioni: ci voleva un governo politico, fortemente politico, di una sinistra coi fondamentali al posto giusto - e quando questo errore storico verrà a galla Napolitano sarà senatore a vita a girellare con la sua bella pensione, che - per carità - nessuno gliela tolga, tanto uno più uno meno.
«I tagli alla spesa sono timidi, ma la strada è giusta». Per continuare a essere timidi come lei signor direttore?
«Che cosa manca, allora? La crescita, certo, che si crea non spendendo di più, ma con una maggiore produttività». Ora, a parte il fatto che io, quando sento parlare di produttività, metto mano al mio pistolo (per sentire se è ancora abbastanza produttivo, se è sensibile alla crescita, ecc.), penso fortemente che coloro che dicono o scrivono sovente tale parola lo facciano a sproposito. Infatti, basta andare a vedere quale sia il suo significato, per esempio alla voce di Wikipedia, per capire che la produttività non riguarda soltanto la produzione, ma anche il consumo. Infatti
Gli indici di produttività possono essere visti sotto due aspetti: la produzione e il consumo.
Bene, quindi non si può invocare la produttività soltanto dal lato dell'impresa senza guardare quello del consumatore. Ma chi è il consumatore in fondo se non la vittima sacrificata sull'altare della produttività? Le nostre aziende italiane sono altamente produttive: delocalizzazioni e ristrutturazioni (prepensionamenti, cassa integrazione, licenziamenti) le hanno rese efficienti al massimo: con quali risultati? Che il consumo è decresciuto perché dietro a ogni consumatore c'è in qualche modo un lavoratore che se ha la certezza del proprio lavoro e uno stipendio adeguato al costo della vita consuma e rende florida la produttività della nazione; se invece il consumatore ha lo stipendio fermo da anni nonostante l'inflazione galoppi o se, peggio, è un cassintegrato o, peggio ancora, un disoccupato, come cazzo fa a essere produttivo? Se la compri lei un'automobile nuova signor Direttore, anzi: ne compri due, tre, quattro Fiat nuove, così per dare una mano, con il suo consumo, alla produzione.
Infine, lei spera che se manovra correttiva ci sarà, sarà solo fatta di “tagli”. Io comincerei dagli editoriali tipo i suoi, e dai post come i miei, che sto qui a friggere una specie di livore altamente improduttivo.
Andrò a fare due passi, sarà meglio: c'è più soddisfazione sputare nella natura anziché qui. Chissà che non trovi dei versi visto che i funghi non li so trovare.
1 commento:
Io sono qua che aspetto i versi, eh.
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