... ma in un certo senso sì, Firenze è povera, non è certo Montecarlo. E se il sindaco va a Monaco non avrà tutta quella folla di curiosi e fotografi intorno.
Ma soprattutto: Firenze è povera perché non è Shanghai. Però quale città è Shanghai o Dubai oggi in Italia?
Firenze è povera perché ancora costretta a una viabilità adatta a cinquant'anni orsono: è stato chiuso il centro al traffico, benissimo, cosa indispensabile, ma per fare una linea di tranvia ci son voluti decenni e per fare quell'altra oddio oddio altrettanti decenni. Firenze è povera perché, poi, ancora non ha risolto un cazzo per avere un aeroporto a verso: e Sesto e Peretola e Campi e Scandicci e due palle grosse, tutti voglion la sua parte, gli stravolgimenti non si posson fare, figuriamoci la metropolitana. Firenze resta un gioiellino per americani e giapponesi e altro tipo di turisti ed ecco: Firenze è povera perché è ricca per pochi cialtroni che riempiono gli alberghi di lusso, perché permette a una come Madonna di girarci un video che porcamadonna vero stiamo zitti, la porta in giro una bella immagine della città. Firenze è povera perché è diventata solo uno scarico e un dovere, perché Renzi ha tenuto alcuni anni Giuliano da Empoli alla cultura e ora l'ha messo al Gabinetto Vieusseux, porannoi, ora c'è Givone alla cultura che rizzati vero, si filosofa a cappella. Firenze è povera perché c'è via Tornabuoni, la Rinascente, Coin, Zara e H&M, e tanti troiai di merchandising. Firenze è povera perché è una città che si fa usare e non usa, non osa, non impone al capitale di inchinarsi di fronte alla sua maestà. Firenze è povera perché non c'è più il fiorino. Aggrappati a ciò che resta per vantarsene nel mondo e pavoneggiarsi a cazzo, Firenze non vale più il prezzo del biglietto: essere contenti perché tutti i giorni c'è la fila per vedere l'uccello del David a cosa serve se mai più, mai più ci sarà qualcuno che potrà, in questa nostra epoca decadente, finanziare e poi rifare anche un solo pelo dei coglioni degno di Michelangelo?
2 commenti:
Io comunque sto con Firenze.
Nella polemica in corso, certo, ci mancherebbe, figuriamoci. Ma messo a tacere Marchionne, certa "povertà" resta, perché il patrimonio culturale non può e non deve essere considerat l'unica miniera dalla quale attingere per far vivere Firenze (per far vivere l'Italia.
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