Continuo, da ieri notte, approfittando dell'encomiabile illustrazione del fenomeno descritta da Olympe de Gouges.
Dato che ogni tipo di disapprovazione moralistica (e religiosa) della ricchezza è deleteria, perché va a condannare i singoli comportamenti individuali; e in attesa che l'analisi marxista del fenomeno torni, giocoforza, ad animare le coscienze degli individui che patiscono le storture economiche determinate dal capitalismo; allora penso che forse potrebbe essere utile considerare il fenomeno ricchezza a partire da un mero dato ecologico: i quattordici milioni di HNWI* (individui ad alto patrimonio netto) sono o non sono i parassiti dell'umanità?
Parassitismo: Condizione di vita di un organismo animale o vegetale che si nutre per un tempo più o meno lungo a spese di altro organismo vivente in una condizione di simbiosi disarmonica, dalla quale il parassita trae un beneficio alterando la biologia dell'ospite e arrivando in alcuni casi anche a ucciderlo. Il p. raggiunge uno stato di equilibrio ecologico quando il parassita danneggia l'ospite ma senza procurarne la morte, evento che sarebbe comunque svantaggioso anche per il parassita.
3 commenti:
eh, tesoro mio: "chi si fa pecora..."
Mi sono spesso chiesto: ma se questo parassitismo dei cosiddetti potenti va avanti da almeno 6000 anni di storia, non è che c'è qualcosa che non va nel cervello umano? Voglio dire, loro sono pochi e noi siamo tanti. Potremmo schiacciarli come scarafaggi e invece questo non è successo MAI nella storia. O ci va bene, sotto sotto, così, oppure siamo pazzi. Chi lo sa.
Sembrano considerazioni banali, ma chissà ...
Non mi sembrano affatto banali. Nel caso, ne aggiungo una anch'io: loro, i pochi, grazie agli stregoni d'ogni risma ed epoca, ci sanno persuadere.
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