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assediati da una nazione che fa parte dell'alleanza atlantica.
C'è un articolo del New York Times, tradotto su Internazionale di questa settimana, che descrive egregiamente lo stato delle cose in Turchia, del voltafaccia compiuto da Erdogan, dopo un lungo processo di pace voluto anche dal suo governo - voltafaccia causato dal successo “imprevisto” della resistenza dei curdi a Kobane, che ha scombussolato i piani del dittatorello demomussulmano.
Il mio timore è che la richiesta di scuse a Putin abbia come obiettivo quello di ritrovare non dico un alleato ma almeno non un sostenitore della realizzazione dell'indipendentismo curdo.
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Nota non troppo a parte
Tutte le volte che rammentano Ocalan, io mi rammento di D'Alema (e del governo da lui guidato). E tutte le volte penso che Craxi, pur con tutti i suoi difetti, non avrebbe fatto abbassare i pantaloni all'Italia così.
7 commenti:
Quello è un ulteriore difetto.
Ti riferisci a Craxi, immagino. Non sono stato un suo estimatore, ma a Sigonella non fece da tappetino alle richieste statunitensi. Io credo che fu anche per quello che, di li a poco, si aprì la pentola a pressione di Tangentopoli.
Per restare a Ocalan: non doveva essere cacciato dall'Italia, non doveva finire nelle mani dei suoi aguzzini.
secondo me quanto a craxi ti sbagli, ma non lo sapremo mai.
(certo che ocalan doveva essere davvero disperato per affidarsi a diliberto)
con tangentopoli presero molti piccioni con la classica fava
craxi fu un ladro in un paese di rapinatori e mafiosi, ma quella volta ebbe coraggio
Mi chiedo che coraggio ci sia nel difendere qualcuno dal quale hai da temere attentati, che ha ucciso un tetraplegico gettandolo in mare.
Quei galantuomini avevano un accordo (lodo Moro) per non fare attentati in Italia in cambio della possibilità di far transitare o acquistare armi sul territorio nazionale. In cambio niente attentati, tranne che contro obiettivi ebraici. Pavidità e connivenza, altro che coraggio.
Sì, Dmitri, ma il problema non era difendere un terrorista, ma - per quel che vale - dare uno straccio di dignità alla sovranità nazionale e alle leggi dello Stato. Fu coraggio politico dire no a chi, fin dalla nascita della Repubblica italiana, era stato sempre assecondato e lo sarà successivamente (dalla strage del Cermis, fino alla grazia data agli agenti Cia implicati nella vicenda Abu Omar.
Sì, abbiamo difeso il nostro diritto d'essere cialtroni.
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