Adesso che sono ricco, adesso che ho i soldi, le cose come stanno non mi fanno paura. Addirittura mi sono comprato una cappella al cimitero, con l'aria climatizzata e i diffusori di oli essenziali per i vivi che verranno a trovarmi, naturalmente, ché da morti le cose non si annusano; ma pensare, da vivo, di puzzare di morto da morto mi fa orrore, e per questo ho pensato che i fiori da soli non bastino a coprire la cosa, la morte, anzi: i fiori, se non li rinnovi e li lasci a lungo nella loro acqua, in pochi giorni puzzano di morto anche loro; quindi, mi sono consultato con il mio maestro yogi e lui mi ha suggerito questa cosa dell'aromaterapia.
Avere i soldi significa disporre delle cose (di quasi tutte le cose, fossero anche solo i soldi stessi), più o meno come si vuole, perché, oggigiorno, a come stanno le cose, è che le cose sono a disposizione di coloro che i soldi li hanno, perché ogni cosa va in giro con un cartellino al collo, o un codice a barre, o un tatuaggio sul quale è scritto il prezzo. «Cento euro con, duecento senza» mi ha detto freddamente, con accento bielorusso, una ragazza tatuata che offre servizi in camera oltre alla colazione. Anche in questo caso, mi sono consultato con il mio maestro yogi che mi ha detto: «A volte, al mattino, è bene restare digiuni». Non ho mai avuto un buco allo stomaco più grande.
1 commento:
apperò. e tatuata, per giunta.
("...ben mi ricordo che pria di partire...")
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