giovedì 26 dicembre 2019

Cari protomartiri

Riflessione linguistica da protomartiri: non dite «Renzi, Salvini o Di Maio mi stanno sul cazzo» perché vi si ammoscia. Basta mandarli "affanculo camminando", come m'insegnava un collega corriere del Circeo (quando facevo il corriere), riferito a coloro che intralciavano il traffico.

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Dato che la coerenza a breve termine è una virtù rara (a lungo termine non ha senso, giacché le cose col tempo cambiano e la coerenza può rivelarsi una stupida costrizione), un plauso al dimissionario ministro Fioramonti, il quale (purtroppo per lui e per la scuola pubblica italiana) ha mantenuto una promessa e, al contempo, ha chiuso la bocca aperta di quel boccaperta di Salvini.

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Lo so che da almeno un decennio (e più) siamo abituati a leggere notizie anche quando le redazioni sono ufficialmente chiuse per i giorni festivi, ma appunto per questo: se i giornali italiani stessero chiusi anche un mese, se ne sentirebbe la mancanza? A sentire adesso le prefiche de Il Foglio nutro un forte desiderio che davvero almeno un giornale, seppur piccolo e a tiratura assai limitata, perisca, trascinando nel vuoto il vuoto che si ostina quotidianamente a produrre.

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Perché la politica politicante ha davvero bisogno di educatori e/o consiglieri? E, nel caso, i giornalisti, i notisti, gli editorialisti sono loro gli incaricati ad assolvere il compito?

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Muoia Ferrara Il Grasso con tutti i cicisbei.

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Muoia anche e soprattutto la Repubblica, così insopportabilmente borghese. 
E Altan? E Bucchi?
Pubblichino sulle nuvole.

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Poi muoiano anche tutte le trasmissioni televisive politiche, e restino le televendite. La Gruber a vendere cerone. Mentana, pentole. Gli altri: chi sono gli altri, non mi ricordo più?

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Dopo Internet, senza la superflua ripetizione dei contenuti dei vecchi media, come sarà? 
Come una discarica senza plastica.