Potrei comunque dirti che stasera il cielo,
nelle sue variazioni di blu e bianco della Luna,
rispecchia esattamente il sentimento
di essere anch'io un punto di luce nello spazio,
un essere che brilla in quanto spirito,
luce che a niente servirebbe
se illuminasse solo il perimetro dell'io
e non si unisse alla luce dei punti altri
per rischiarare il corpo della Terra.
E se anche ognuno può
dire solo ‘io’ a sé stesso,
il nostro ‘io’ è là fuori di noi, è in tutti
coloro che incontriamo,
molto più di quanto sia dentro
la pelle o le ossa di ciascuno.
Riceviamo il nostro ‘io’ da ogni parte
e, quando lo riconosciamo nello sguardo altrui,
le campane suonano a festa per la gioia
di ritrovarsi e vedere che tra noi
si tesse qualche cosa, una trama
che trasforma l'acqua in vino
per gli invitati alle nozze di Cana.
L'amore della Madre e la saggezza del Logos
operano finalmente dentro noi mentre riempiamo
di acqua e luce fino all'orlo le sei giare.
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