esser leggeri e liberi valga una pena
da spendere presto, prima che scada il tormento.
E salgo dentro il mio corpo e lo porto
nel vento, nell'arancio dell'unica nube laggiù
in un tardo orizzonte d'Appennino, verso
un punto comune, tra il suono del vuoto
e l'arcobaleno della notte. E aspetto
che passi la veglia nel volo del pipistrello
che subentra alla rondine, ora.
Lo stesso volo, con viste diverse: suoni
colorati e immagini assordanti; stesso pasto
di moscerini vaganti nell'aere or terso, or bruno.
E io qui, bipede implume, a invidiare
le vostre traiettorie; io qui, fermo, rincaso
a tentare la notte un volo nel sogno.
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