lunedì 5 gennaio 2009

Senza pubblicità



Da stasera, nella fascia oraria che va dalle 20 alle 6 del mattino successivo, sulle televisioni pubbliche francesi non ci sarà alcuna pubblicità.
Questa decisione, voluta con forza dal Presidente M. Nicolas Sarkozy, potrà un giorno essere presa anche in Italia, sia pure per una sola rete pubblica?
I detrattori di questa iniziativa sostengono che essa penalizzerà le rete pubbliche a favore delle reti private. Ma come? Le reti private saranno obbligate per legge, con una tassa specifica, a devolvere parte dei loro introiti pubblicitari a favore delle reti pubbliche.
Provate a immaginare la Rai libera da ogni vincolo pubblicitario. A portar soldi a viale Mazzini ci dovrà pensare solo Mediaset che sarà sì padrona assoluta del mercato, ma schiava totale degli inserzionisti; e per far contenti questi, cercherà d'inseguire l'audience a tutti i costi. Mentre la Rai si libererà da questa schiavitù dell'auditel e potrà cercare soltanto di produrre programmi qualitativamente elevati, culturalmente profondi, seriamente educational (forza Vulvia).
Ma in Italia non siamo pronti. La Rai, oltre che a esser schiava della pubblicità, è schiava ancor più della politica, e della politica peggiore.

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