Governoladro ioboia - più spesso con tutta la D
- chi eri voce blasfema
nel coro ferroviario - sbattevano le porte
su quell'aria d'inverno di sigari tanfo di sonno
- piccola verità mi facevi tremare
- chi eri maestro e donno?
La bella ti chiese permesso.
Tu la lasciasti passare.
Un culo è sempre un culo e il duce è un fesso
- mi dicesti all'orecchio
- e anche questo
io dovevo imparare.
Giovanni Giudici, La vita in versi, Mondadori, Milano. 1965
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