domenica 15 febbraio 2009

Prova: privarsi di Dio

Io stimo molto Vito Mancuso. Il suo L'anima e il suo destino è un libro che offre numerosi spunti e inviti ad una seria riflessione. Tuttavia, a mio avviso, il suo pensiero filosofico-teologico è troppo “consolatorio”: cerca di porre pezze agli squarci inesauribili che la scienza (conoscenza) provoca a qualsiasi sistema teologico-religioso. A scanso di equivoci, trovo che il tentativo di Mancuso sia nobile e coraggioso, anche se probabilmente destinato al fallimento (mi auguro il contrario). E questo perché credo occorra essere “spietati” con l'idea di Dio. Tale idea - da noi esseri umani prodotta e affinata nel corso dei secoli - è arrivata al capolinea: bisogna farla scendere dalla storia, avere il coraggio di guardarsi in faccia e dirsi: esiste davvero questo Dio da noi pensato e creato a nostra immagine e somiglianza? L'idea pericolosa - e per questo tanto osteggiata - di Darwin ha rotto gli ultimi argini di resistenza teologica: adesso la diga fa acqua da tutte le parti, siamo in balìa di un flusso di conoscenza che rende la vecchia idea di Dio ridicola, soprattutto se lo s'intende come Creatore o Demiurgo. Occorre per questo liberarsi di ogni illusione, di ogni velleità, di ogni inganno religioso: dal più dolce al più tetro.
Se qualcosa va conservato della Scrittura giudaico-cristiana non è dunque il riferimento creaturale dell'essere umano e qualsivoglia piano escatologico e/o morale con il riferimento surrettizio a ogni possibile aldilà. No. Ciò che ci serve della Bibbia è il grido di Giobbe e Geremia, o del Servo sofferente di Isaia; ci serve la giustizia di Salomone pronto a tagliare in due l'infante conteso; ci servono i dubbi del Qoelet; ci serve in definitiva la verità antropologica dei Vangeli che è tutta al di qua di ogni possibile orizzonte di salvezza. In tutto questo la parola Dio diventa soltanto un orpello, diventa l'ultimo idolo sul quale si fondano sciaguratamente tutte le chiese. Privarsi di Dio per ritrovare l'uomo, forse per ritrovare il fratello.

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