«Il mondo moderno, nel quale l'uomo sembra essere l'unico problema per l'uomo, è venuto sradicando la tradizione dei rituali; nel contempo ha sospinto la morte ai margini dell'esistenza e della coscienza. Quanto più si sgretola la tradizione idealistica, tanto più incontrollatamente e distruttivamente si diffondono leghe segrete, ricerca di estasi, amore per la violenza e la morte contro tutti gli ordinamenti apparentemente razionali. Non è possibile creare artificialmente rituali, ancor meno il loro orientamento verso il sovrumano, che non può più fondarsi sul mistero e sul segreto. Contro gli elementi di violenza e di angoscia nella tradizione, si rivolge la speranza in un uomo nuovo, non violento. Come in questo l'intelligenza individuale, soggettiva, possa essere subordinata a necessità sopraindividuali, per rendere possibile la continuità dell'uomo oltre la cesura delle generazioni, non è prevedibile. È probabile che finiranno con l'affermarsi forme sociali che lascino alla psiche arcaica dell'uomo il suo diritto, e resta solo da sperare che primitivismo e violenza non vengano scatenati in modo incontrollato. In ogni caso la conoscenza delle tradizioni, che si sono affermate nel tempo e che per questo sono tenacemente sopravvissute nei molteplici esperimenti dell'evoluzione umana, non dovrebbe andare perduta nell'ulteriore sperimentazione verso un incerto futuro».
Walter Burkert, Homo necans - Antropologia del sacrificio cruento nella Grecia antica, Boringhieri, Torino 1981 (pagg. 205-6) [ed. orig. 1972]
Sono titubante se giudicare tale brano in linea con le posizioni degli atei devoti, o se invece in esso si scorga qualcosa che mina alla base la possibilità di costruire un qualsivoglia muro tradizionalista contro l'avanzata (faticosa avanzata) dei lumi della ragione.
Sono titubante se giudicare tale brano in linea con le posizioni degli atei devoti, o se invece in esso si scorga qualcosa che mina alla base la possibilità di costruire un qualsivoglia muro tradizionalista contro l'avanzata (faticosa avanzata) dei lumi della ragione.
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