Selva piccola autunnale
E corona a un rosso sole
Assaporo il tuo sapore
Madremare con più sale
Alle dita il tuo tepore
Liscio sguscia umida sera
Mio respiro è il tuo odore
Lingua tacita e segreta
Di pensieri ti circonda
Ognuno dei cinque sensi
Alla duplice colomba
Del tuo seno li dispensi
Poi ti volti e sei la luna
Bianco pane del tuo dorso
Solco e filo che risalgo
Alla dura intatta cruna
Alla gloria dei capelli
Al bel gelo che mi fende
Dai tuoi occhi alla tua bocca
Che mi pènetra e mi prende
Che non sono più me stesso
E in te sola mi converto
Nel tuo corpo nel tuo pari
Perdo il segno del mio sesso
Nella pace del tuo altare
A cui prego genuflesso
Nella perla del tuo volto
Nel pulsare del tuo petto
Buia tana vegetale
Nella morte del tuo odore
Ti conosco mi conosco
Nell'amaro del tuo sale
Giovanni Giudici, Il ristorante dei morti, Mondadori, Milano 1981
P.S. Una delle più belle poesie d'amore del Novecento. Da leggere sottovoce a chi si ama, prima dei pasti.
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