lunedì 1 giugno 2009

Conversazioni con una nuvola



Ho chiesto a una nuvola di piovere
e lei l'ha fatto perché debitrice di un pensiero
di una forma immaginaria, di un senso.
Io gliel'ho dato perché l'ho chiamata
dandole un nome perfetto: lei mi ha piovuto
addosso come un'innamorata ti piove
addosso baci finché innamorata resta:
dopo no, dopo l'alito cattivo è una scusa
per allontanarsi, per bere un bicchier d'acqua,
lavarsi i denti e pensare ch'è meglio
fare qualcos'altro nella vita che baciare.
La nuvola è rimasta tutto il giorno sopra me
a piovere, a parlare, a innaffiare salvia:
ne ho preso una foglia e me la sono
passata sulle gengive e mi è spuntato un bacio
in bocca e un fiore e un desiderio.
Chissà perché finché si resta innamorati
si digerisce tutto e dopo no, tutto resta
sullo stomaco. La cena è pronta, la nuvola resta
sopra me per avere un nuovo nome
questa notte. Lo cercherò sul dizionario on line
e sarà come un battesimo, una circoncisione
un ingresso nella comunità di chi resiste.

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