giovedì 18 giugno 2009

Cultura e potere

«Il problema della cultura e del potere è, oggi, come sempre, quello dei rapporti tra uomini di cultura e uomini al potere. Supponiamo di scegliere i cento uomini più potenti d'America* (presi da ogni settore del potere) e di metterli tutti in fila; supponiamo poi di scegliere i cento uomini più colti (presi da ogni settore della cultura) e di metterli tutti in fila anche loro. Quanti dovrebbero stare tanto in un gruppo quanto in un altro? Naturalmente la nostra scelta dipenderebbe da ciò che intendiamo noi per potere e per cultura (soprattutto da quel che intendiamo per cultura). Ma se ci atteniamo al significato più o meno comune delle parole, non c'è dubbio che nell'America di oggi si trovano pochissime persone che dovrebbero stare tanto in un gruppo quanto nell'altro, e certamente se ne sarebbero trovate molte di più al tempo in cui furono fondati gli Stati Uniti: nel XVIII secolo, in quella che pure era una zona coloniale periferica, gli uomini al potere si preoccupavano della loro cultura, e spesso uomini di cultura salivano al potere. A questo riguardo io credo noi si sia avuto un grave declino».

Charles Wright Mills, Le élite del potere, (New York, 1956), Feltrinelli, Milano 1959 (pag. 330)

*Ero tentato di sostituire "America" con "Italia" e "Stati Uniti" con "Repubblica Italiana", ma il parallelo salta in mente senza nemmeno questa forzatura.

2 commenti:

alex ha detto...

ne parlavamo ieri a pranzo tra "accademici". ovviamente non ricopriamo ruoli di potere. sarà tutta invidia... :D

tra le altre cose che fanno somigliare l'italia di oggi agli states di 50 anni fa, ho leto su uno dei giornali che danno via in metro una pubblicità di un'assicurazione: paghi 550 euro una tantum, per tuo figlio che ha meno di 10 anni, e se a 18 esce con 100 alla maturità ottiene 120mila euro per iscriversi a un'università coi controcazzi. molto americana sta cosa. mandare il figlio all'università giusta.
il problema è che non servirebbe: le posizioni di potere si tramandano all'interno del gruppo che il potere ce l'ha, e non conta una mazza da che università arrivi se prima non sei già nel gruppo.
anche questo, molto americano.

manca solo il rock vero, poi l'italia sarà la riedizione degli usa anni '50.

hey!

Luca Massaro ha detto...

sic! anzi sigh!

:-)