lunedì 8 giugno 2009

Distratte coincidenze

60.

raccomando ai miei posteri un giudizio distratto, per i poeti del mio tempo:
(perché fu il tempo, dicono, della distratta percezione):
è inutile pensare, adesso,
ai neostrutturalisti dannunziani (e a tutti gli “orecchini” che verranno, se verranno):
(come è inutile diagnosticarli, rigidi, questi sciamani di Lucifero, e le loro squisite
disperazioni, tra le fedi e le speranze dell'ultima spiaggia borghese, tra i lampi
ardenti dell'apologetica indiretta apocalittica):
io non sono così, e non voglio
essere così: (e l'altra sera potevo concludere, all'Italsider, confessandomi chierico):
sono un chierico rosso, e me ne vanto:
(e oggi, guarda, mi sorprendo che canticchio,
facendomi la barba, all'improvviso: “Montale, gli ottant'anni ti minacciano...”):

Edoardo Sanguineti, Segnalibro (Postkarten LXVII poesie, 1972-1977), Feltrinelli, Milano 1989

A volte le coincidenze (letterarie) m'inseguono e sorprendono. Leggendo questa poesia, per esempio. Stamani ho ritrovato una vecchia cartellina con dei ritagli di giornale tra i quali scopro un'intervista a Sanguineti (Repubblica, 13 settembre 2000 a cura di A. Gnoli) dal titolo "Io, Edoardo chierico rosso". Di poi, leggendo un saggio di Berardinelli, L'eroe che pensa, Einaudi, trovo citato di passaggio il saggio di D'Arco Silvio Avalle su Gli orecchini di Montale (1965) che fu uno dei primi, e dei migliori esempi, di critica strutturalistica. E di Montale poi, infine, il rimando sarcastico al suo Falsetto con l'Esterina e i suoi vent'anni. Sanguineti, è tanto che non ti vedo: ma prova tu a prendere in mano i resti di questa sinistra sparpagliata insufflandole un po' di genio.

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