mercoledì 24 giugno 2009

La verità dei fatti.



«Che definizione si può dare della verità?»

«Della verità? La verità è... la verità. Quando Pilato domanda a Cristo, Cristo non dà risposta su cos'è la verità... però la verità esiste, c'è. Ci sono i fatti, naturalmente anche nei fatti c'è l'ambiguità, c'è la possibilità di interpretarli, di sfaccettarli come si vuole, di dissoverli anche, pirandellianamente... Però un fatto è un fatto. E qui vengono proprio mistificati i fatti. Non si riesce più ad avere un'idea del fatto [...] Per me l'esempio più straordinario di giornalismo, di onestà professionale del giornalismo, è quello che racconta quel vecchio inviato del New York Times, Mattews. Lui racconta che una volta i corrispondenti che erano dalla parte di Franco durnate la guerra di Spagna diedero come conquistato da Franco un paese che a lui risultava invece essere ancora in mano ai repubblicani. Mattews prese una macchina, andò in quel paese e fece da lì un telegramma al New York Times; mentre usciva dall'ufficio postale le avanguardie di Franco entravano dall'altro capo del paese. Però lui intanto aveva smentito la notizia falsa: il giorno prima Franco non c'era. Ecco la verità dei fatti. E un potere della verità c'è, lo si può esercitare anche così. Questo dovrebbe essere il giornalismo, dare il fatto del momento. Il giornalismo è come un tribunale in prima istanza, dove hanno valore i fatti. Invece oggi si pratica un giornalismo come cassazione, dove i fatti scompaiono, quello che gli avvocati chiamano "il merito" scompare, ed esiste soltanto la forma...»

Leonardo Sciascia, La palma va al Nord, Gammalibri, Milano 1982 (pag. 176)

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