La forza del luogo comune,
dolorosa.
Lo zampillo della pompa nell'erba
sospiro inavvertito.
Il giardino all'imbrunire.
Seggiole in tondo, sdrai.
Sguardi noti s'incrociano: uno solo evasivo.
Generalmente calmi.
Sul rovescio del luogo comune
le campane del vespero. Inascoltate.
Da secoli e secoli a quest'ora
una spoglia ancora calda
di sangue e senso.
E attorno le rondini a migliaia.
Sono io tutto questo, il luogo
comune e il suo rovescio
sotto la volta che più e più s'imbruna.
Ma non può nulla contro un solo sguardo
di altri, sicuro di sé che si accende
dello sguardo mio stesso
contro gli occhi colpevoli
contro i passi furtivi che ti portano via.
Vittorio Sereni, Gli strumenti umani - da Tutte le poesie, Mondadori, Milano 1986
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