«Bussavano alla porta. Il cameriere del corridoio controllava l'ordine delle stanze e chiedeva se Adamante avesse bisogno di qualcosa. "Oh, yes" rispose l'architetto e disse rapido quello che voleva, una ragazza, restando un pochino sulla celia, per tenersi aperta un'onorevole ritirata. Il cinese guardò attorno, come cercando la ragazza, poi allargò le braccia desolato e infine con un sospiro: "Tomorrow", con le elle al posto delle erre. "Tomollow un cazzo," rilanciò serenamente l'architetto "domani parto"».
Ennio Flaiano, Il gioco e il massacro, Rizzoli, Milano 1970.
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