sabato 8 agosto 2009

Per una retorica antirondista

«La strada non era troppo ben tenuta, ma questa circostanza o contrattempo non m'impediva in alcun modo di elogiarla, ossia di stimare felice la strada e il viandante che vi camminava sopra di buonumore, cioè me stesso. Malauguratamente, però, non piacqui altrettanto a un occhiuto e vigile gendarme che incontrai in un villaggio e al quale per mia sfortuna, ovverosia come Dio volle, non feci la stessa ottima impressione che facevo a me. La sorprendente apparizione del giovane giramondo parve sbalordirlo e lo costrinse o indusse a fermarmi e a pregarmi di volerlo gentilmente seguire. Mi portò in un degno locale o sede di pubblico ufficio, dove venni presentato al suo superiore - uomo all'apparenza piuttosto burbero che benigno, ma che tuttavia mi sembrò piuttosto simpatico che pericoloso e assai più bonario che terribile - quale sospetto e presumibile perdigiorno.
Con voce cavernosa fui invitato a prendere cortesemente posto, dopodiché cominciò a interrogarmi sul perché me ne andassi a piedi per l'aperta campagna.
"A quanto pare, da loro non sono visto in buona luce" dissi; ed ebbe il coraggio di rispondermi: "Proprio per niente".
"Lei però molto probabilmente è in errore," ardii ribattere "se nel mio caso suppone di aver a che fare con un comune vagabondo. Mi permetterei di consigliarla di volermi esaminare un po' più attentamente. Forse allora perverrà alla sensazione, certamente gradevolissima per lei come per me, che io possa essere, altrettanto se non più facilmente, una persona onesta e retta piuttosto che uno scioperato e un mariuolo. Io sono convinto di non essere proprio per nulla quello che lei forse si sentirebbe in dovere di ritenermi. Avrei potuto benissimo, come chiunque altro, viaggiare in treno. Ma poiché sono un fervido amatore del girovagare per giorni e del camminare per miglia, ho preferito andare a piedi, cosa che però non dovrebbe essere considerata un peccato, e per conseguenza neppure generare senz'altro sospetti. Può forse la gioia del viaggiare a piedi, e quelll'amore per la natura che vi è così felicemente connesso, apparirle in qualche modo sospettabile? La prego di volersi gentilmente spiegare".
"È lei che sembra abbastanza sospettabile, caro signore" mi rispose senza riguardi; ma dopo una mezz'ora interamente spesa nella solerte compulsazione di ogni sorta di documenti e di carte e nella diligente assunzione di informazioni, venni congedato con queste parole: "Può andare".
Decisione altamente benvenuta, carina e gentile!»

Robert Walser, Vita di poeta, Adelphi, Milano 1985

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