«Perché il pubblico è così insolente verso la letteratura? Perché possiede il linguaggio. La gente oserebbe affrontare nello stesso modo le altre arti se fossero un mezzo di comunicazione per cantarsi, impiastricciarsi di colore o coprirsi di gesso a vicenda. Il guaio è appunto che l'arte della parola lavora con un materiale che passa continuamente per le dita della canaglia. Perciò non c'è modo di venire in aiuto alla letteratura. Quanto più essa si allontana dall'intelligibilità, tanto più petulantemente il pubblico reclama il suo materiale. Il meglio sarebbe ancora tener nascosta la letteratura al pubblico finché non si vara una legge che proibisca alla gente la lingua corrente e le permetta soltanto di servirsi, in casi di emergenza, di un linguaggio di segni».
Karl Kraus
[traduzione del brano di Cesare Cases da un saggio di questi su K.K. Credo che tale brano si trovi anche in Detti e contraddetti, Adelphi, ma ora non vo a controllare].
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