Tanto ho navigato, notte e giorno,
sulla barca del tuo amore.
Che o riuscirò infine ad amarti
o morirò annegato.
O mio Dio,
che dolore riserva l’attimo dell’attesa,
ma promettimi, Dio,
che non lascerai finisca la primavera.
Zaher Rezai, giovane afgano tredicenne, morto qualche mese fa, nel porto di Venezia, con questa poesia in tasca.
1 commento:
Che tristezza infinita.
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