«L'invidia; o la bestia nera di tutta la teoria della giustizia sociale. Si sospetta sempre che colui che pretende di parlare in nome della giustizia sia semplicemente mosso dall'invidia. [L'invidia] è un fatto di natura psicologica, universalmente riconosciuto, che ci estranea da noi stessi, affascinati dall'ipotetico valore superiore degli altri, e che ci conduce a disprezzare ciò che siamo, ciò che abbiamo o quello che valiamo. In quanto fatto di natura, l'invidia non sarebbe opposta ai principi di giustizia. Ma esiste il “risentimento” [...] che deriva dalla sfera morale: provare risentimento per gli altri, significa giudicare che il loro stato più favorevole è prodotto da un'ingiustizia, sia che questa possa essere imputabile alle istituzioni o alla condotta degli altri».
Jean-Pierre Dupuy, Il sacrificio e l'invidia. Liberalismo e giustizia sociale, ECIG, Genova 1997 (pag. 174-5)
Riflessioni ispirate dal Ministro Brunetta
2 commenti:
Qualcuno, che mi conosce bene, mi ha detto che non sono normale perché non provo mai questo sentimento dell'invidia.
Quindi hai poche speranze di diventare Ministro alla Funzione Pubblica.
:-)
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