«Possiamo ridurci a uno stato di panico abietto cercando di immaginare l'infinito numero di anni, le infinite pieghe di scuro velluto [...], in una parola l'infinito passato, che si estende sul lato negativo del giorno della nostra nascita? Non possiamo. Perché? Per la semplice ragione che siamo già passati attraverso l'eternità, che già una volta non siamo esistiti e abbiamo scoperto che questo néant non contiene assolutamente alcun terrore. Quello che stiamo ora cercando (senza successo) di fare, è colmare l'abisso che abbiamo attraversato senza incidenti con terrori presi a prestito dall'abisso dinanzi a noi, il quale abisso è preso a prestito esso stesso dall'infinito passato. Viviamo così in una calza che sta per essere rovesciata, senza che noi sappiamo con certezza a quale fase del processo corrisponde il nostro momento di consapevolezza».
Vladimir Nabokov, Bend Sinister, [tr. it., di Bruno Oddera, I bastardi], Rizzoli, Milano 1967.
2 commenti:
Perché nel momento giusto non ho avuto chi me le ha fatte leggere, certe cose?
(in realtà posso ringraziare per averne ricevute altre, la mia ventura è ampiamente sopra la media)
Ho sempre avuto il sospetto che ogni libro che ci passa tra le mani sia parte di un inspiegabile tratto (causale o casuale) che compone il disegno della propria vita.
:-)
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