venerdì 5 novembre 2010

Non chiederci la pezzola

Ad Aisha e a Sakineh


Stimolato da Giulio, ricevo e pubblico questa versione montatiana del celebre componimento montaliano.




Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l’animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l’uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l’ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti:
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.


Eugenio Montale, Ossi di seppia.
Non chiederci la pezzola che squadri da ogni lato
il nostro volto informe, marchiato dal raschio
de' tuoi artigli di religioso, crudele maschio
che anche il nostro respiro vuole soffocato.

Ah, l'occidentale che se ne va sicura
agli altri e a se stessa amica,
e l'ombra sua non teme la fanatica
frusta o mannaia che ci stampa al muro.

Non domandateci formule, ma dateci una mano
sempre gridando allo scandalo vergognoso
al quale siamo condannate nel mondo talebano
dove il nostro essere donna non ha mai riposo.


Edoardo Montato, Fossi di melma.