lunedì 21 marzo 2011

Un dromedario senza padrone

«Nel deserto dello Higiaz, un dromedario senza padrone vagabondava tra le colline di sabbia, sempre più avvicinandosi, come un fedele e un sottomesso, alle mura della Mecca.
Quando già era in vista della Mecca cambiò direzione, per misteriosa decisione di Dio, e camminando camminando arrivò a Zurigo, città nordica, svizzera, dove si stampa il quotidiano «Neue Zürcher Zeitung», tra i più autorevoli d'Europa - se mai possa essere autorevole un giornale, in cui non esistono, come nel deserto le oasi, pagine interamente bianche - e qui si fermò per bere e dopo bevuto si addormentò sulle rotaie del tram, costringendo il guidatore a chiamare il capolinea con richiesta di istruzioni.
Le istruzioni furono di lasciar dormire il dromedario e di far scendere i passeggeri.
Alcuni si sedettero per leggere la «Neue Zürcher Zeitung», altri guardavano il dromedario con invidia e ammirazione. Tra questi c'era un giovane distinto che ad alta voce disse: - Ma perché questo dromedario non si è fermato alla Mecca ed è arrivato invece fin qui, a Zurigo?
Quel giovane era completamente ottenebrato. Non arrivava neppure ad immaginare che se il dromedario non si era fermato alla Mecca era per volontà di Dio, che aveva voluto che arrivasse fino a Zurigo e qui, soltanto qui, si pigliasse un meritato riposo.»

Guido Ceronetti, D.D. Deliri Disarmati, Einaudi, Torino 1993

P.S.
Speriamo che anche il dromedario di Gheddafi sbagli strada. Certo Zurigo e la Svizzera in genere non sono molto indicate, ma chissà se magari voglia fermarsi a Roma per ritrovare la sua sella.

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