giovedì 9 giugno 2011

L'uomo tarlato

«Non voglio più collaborare con la luce né adoperare il gergo della vita. E non dirò più: "Io sono" senza arrossire. L'impudenza del fiato, lo scandalo del respiro sono legati all'abuso di un verbo ausiliare...
È passato il tempo in cui l'uomo pensava a se stesso in termini di aurora; giacendo su una materia divenuta anemica, ora è disposto a compiere il suo vero dovere, quello di studiare la propria perdita e di correrle incontro; eccolo sulle soglie di una nuova èra: quella della Pietà di sé. E questa Pietà è la sua seconda caduta, più netta e più umiliante della prima: è una caduta senza riscatto. Invano egli scruta gli orizzonti: migliaia e migliaia di salvatori vi si profilano, salvatori da farsa, anche loro sconsolati. Egli se ne allontana per prepararsi, nella sua anima sfatta, alla dolcezza di marcire... Giunto nel più profondo del suo autunno, egli oscilla tra l'Apparenza e il Nulla, tra la forma ingannevole dell'essere e la sua assenza: vibrazione tra due irrealtà...
La coscienza occupa il vuoto che segue all'erosione dell'esistenza da parte dello spirito. Occorre l'obnubilazione di un credente o di un idiota per integrarsi alla "realtà", che svanisce all'apparire del minimo dubbio, di un accenno di improbabilità o di un soprassalto di angoscia - altrettanti rudimenti che prefigurano la coscienza e che, una volta sviluppati, la generano, la definiscono e la esasperano. Sotto l'effetto della coscienza, di questa presenza incurabile, l'uomo accede al suo più alto privilegio: quello di perdersi. - Malato d'onore della natura, egli ne corrompe la linfa; vizio astratto degli istinti, ne distrugge la forza. L'universo avvizzisce al suo contatto e il tempo fa fagotto... Egli non poteva giungere a compimento - e discendere la china - se non sulla rovina degli elementi. Finita la sua operazione, è maturo per scomparire: su quanti secoli ancora diffonderà il suo rantolo?».

E.M. Cioran, Sommario di decomposizione, Adelphi, Milano 1996 (traduzione di M.A. Rigoni e T. Turolla. Ed. or. Gallimard, Paris 1949).

Come non rimanere affascinati da una simile, implacabile, prosa? Tuttavia, questo vortice assoluto di pessimismo cosmico che Cioran rappresenta, più che gettarmi nello sconforto, più che lanciarmi nel precipizio della dissoluzione, mi gratifica e rincuora, mi fa partecipe della presa per il culo dell'assurdo. Perché l'assurdo, l'insignificanza qui, con Cioran, è messa al muro e fucilata con una precisione da professionista. E poi in fondo Cioran stesso sa di non avere tutte le ragioni e per questo lascia uno scampolo di fuga. Leggete all'ultimo quando dice che l'uomo «corrompe» la linfa della natura. Mica vero. Come se l'uomo fosse qualcosa d'altro e non appartenesse anch'egli alla natura. Ogni critica della natura che prescinda dall'uomo fallisce il tentativo. Noi siamo natura, e anche il pensiero, e la critica della natura è natura, natura...
Cioran insomma va gettato in faccia agli imbecilli sicuri di sé, per mostrar loro che l'accumulo di onori qui su terra è destinato a marcire. Certo, si fa e molti fanno bene a fare. Inutile mettersi in un angolo della strada ad aspettare l'Apocalisse oppure sdraiarsi sotto un nocciolo e addormentarsi in attesa del Nirvana. Siamo su questo (per noi) enorme palcoscenico che, in fin dei conti, se misurato col metro dell'uni o multiverso è una semplice particola di nulla. Ma questo nulla ci riguarda, e tu amica gentile che mi chiami talvolta amore, e che mi doni una carezza (fallo ora ti prego, facciamolo: accerezziamoci) respinge il nulla di un millimetro e questo basta per farmi sorridere mentre fuori spiove.

4 commenti:

sirio59.mm ha detto...

Bello, bellissimo.

Alberto ha detto...

Da paura, da grande paura.

Anonimo ha detto...

Perfino spiegando il pessimismo di questo brano di Cioran viene fuori il tuo animo di poeta. E’ impossibile non leggerti, come è impossibile dopo, rimanere indifferenti. Lasci sempre qualche cosa di magico nell'animo.
Ania

Luca Massaro ha detto...

Grazie, grazie, grazie.

[Ania, ehm, forse intendi il mago Oronzo vero? ;)]