giovedì 6 dicembre 2012

Fuga dal mondo

Colchicum autumnale
Else Lasker-Schüler, Ballate ebraiche e altre poesie, Giuntina, Firenze 1985, traduzione di Maura Del Serra (cliccar su immagine per ingrandire).

Tornare a sé, sì, ma quando? Quando fiorisce dentro noi il colchico autunnale dell'anima. L'autunno è però agli sgoccioli e dell'anima fiorita ancora nessuna traccia precisa.
Ma dov'è l'anima? In quale zona del corpo? Beh, è facile rispondere: l'anima è quella parte del nostro corpo che ci fa percepire il nostro corpo (res cogitans e res extensa riunificate nel Sé): più che alla ghiandola pineale penso a tutta una serie di ghiandole, soprattutto quelle sessuali, e di cellule (cerebrali coi loro collegamenti sparsi per il corpo), di molecole, di tratti specifici di dna che ci informano, tutta roba materiale per intenderci, per concentrarci. 
Lasker-Schüler ha dunque ragione a dire che il troppo commercio umano è asfissiante, che occorre tirare dei fili (non necessariamente spinati) intorno al Sé per metter fine alla confusione, alla dispersione, al darsi senza costrutto e coscienza. Fuga dal mondo - e sia. Ma poi? Lo specchio anche senza specchio. L'esser soli con se stessi, pensarsi.  E pensare che, allo stesso tempo, tutti gli io presenti e viventi facciano la stessa cosa, fuggiti dal mondo per tornare se stessi, spurgati dalla moltitudine e dalla fame di consolazione. Scoprirsi individui. Liberi. Tana libera tutti.

3 commenti:

Hombre ha detto...

1 - non ho capito se si può trombare o bisognerebbe ammazzassi dalle pippe, co' tutti sti fili.
2 - mi hai rammentato che devo far spurgare le fosse biologiche.
3 - scusa.

Luca Massaro ha detto...

1. Trombare è sempre necessario per ritrovare reciproca individualità.
2. Meno male questo post a qualcosa è servito.
2. Non ti devi scusare, son io che ti devo ringraziare, sul serio, di questo commento che dà la stura a un post melenso.

Hombre ha detto...

la stura mi rammenta che devo intervenire anche sullo scarico del lavabo, mannaggiatté. e grazie.