sabato 4 luglio 2015

La concisione di un sogno


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Più la distanza degli anni mi allontana dalla luce dei tuoi occhi, più mi sento abbagliato quando accade che i tuoi occhi tornano a guardarmi in sogno. Stanotte, per esempio, sei ricomparsa, come ogni tanto compaiono le comete, per dirmi cosa non ricordo, o faccio finta, perché quello che ti ho sentito dire non è vero, non posso credere a quello che mi hai detto, con quella camicia di panna aperta come un invito, che mi pensi ancora e che vorresti ti tenessi stretta e ti dicessi le medesime parole di allora, parole che sai bene non posso pronunciare perché sono le stesse che tu non volesti più sentirti dire. E come m'imposi di darti retta allora nel non dirti più «ti amo», così adesso, viceversa, m'impongo di non darti retta e non dirti niente, inutile tu aspetti, tanto tra poco la corteccia darà il via libera, mi porterà in bagno a occhi chiusi per dare sollievo alla vescica. E la luce del sogno lascerà spazio alla penombra del ricordo, dove il silenzio prevale e quello che si è non coincide, non più.

2 commenti:

Rachel ha detto...

Magari lei ti sta leggendo e cambia idea leggendo queste belle parole.

Luca Massaro ha detto...

Non oso dirti magari.