mercoledì 7 ottobre 2015

Pazza Europea

« A colpo d'occhio, l'Europa assomiglia a una maison de fous: sembra che gli stessi europei non sappiano mezz'ora prima chi sono quelli che andranno combattuti e con chi, invece, bisognerà fraternizzare. Nondimeno, una constatazione si eleva dalla fitta coltre di nebbia del caos [attuale]: la responsabilità criminale del mondo borghese… La monarchia, l'aristocrazia, le varie chiese, la burocrazia, la borghesia, l'intellighenzia professionale, i padroni delle ricchezze del mondo e i detentori del potere – sono loro che senza tregua alcuna hanno preparato gli avvenimenti incredibili che fan sì che oggi, la vecchia Europa coltivata e cristiana, sembri davvero un manicomio ».

Lev Trotskij, Scritti militari, (1917), L'Herne, Paris 1967 (traduzione - dal francese - mia).

Nella matassa ingarbugliata delle complicazioni che si succedono nel Vicino Oriente (Medio, come il dito, vale per gli USA), è di una palmare evidenza che il novanta per cento dei nodi inestricabili sono stati fatti, appunto, dagli americani.
Tuttavia è l'Europa, la vecchia Europa, che si trova chiamata in massima parte a scioglierli. E anziché darci un taglio, come i russi, e tentare una politica estera effettivamente autonoma a salvaguardia dei propri interessi, gli europei, o meglio: l'establishment europeo resta avviluppato nei desiderata geopolitici d'oltreoceano. Provare a emanciparsene, no, vero?


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