lunedì 14 marzo 2016

Cortometraggio

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In uno spazio di cielo, che si è coperto di vento e di nubi, è apparso, proiettato con lo stesso rumore di una pellicola, un film che mostrava cosa sarebbe potuto accadere se io avessi fatto quello e non questo, oppure se tu non avessi fatto niente invece di quello che hai fatto, oppure il contrario, io quello che tu, tu quello che io, non è importante stabilire chi dei due ha fatto o non ha fatto, l'importante era osservare, nella scena, io e te che camminavamo lungo un tratto di un fiume piuttosto gonfio di acqua di neve, gli alberi intorno ancora spogli e il soffio costante del vento.

Tutto si svolgeva silenziosamente. Nessuno dei due protagonisti pronunciava parola (anche se, dentro se stessi, entrambi componevano una lettera che presto sarebbe stata spedita). E camminavano, con un lieve sorriso di benessere e alcune mani infilate nelle maniche di un maglione per ricevere calore.

A vederli sembravano sereni, forse di più. Se fossero morti di colpo e pietrificati all'istante, il sorriso sarebbe stato indubbiamente quello di due persone felici

Erano belli quei due perché sapevano esserlo non facendo niente per sembrarlo. Erano belli per loro, e questo bastava.

A un tratto la loro mente abbandonò l'incantevole passeggiata e si trasferì nelle consuete preoccupazioni, le stesse che in parte li avevano condotti a camminare, o a sognare di farlo, abbracciati lungo quel fiume.

Fu in quel preciso momento che ebbero paura, non si sa bene di cosa, forse di vivere. E così si misero a guardare il telefono per vedere l'ora che fosse e il sorriso, da complice, divenne furtivo. Vollero, senza dirselo, essere lontani da lì, lontani dal pericolo, anche questa volta scampato. E il passo divenne più svelto e l'abbraccio più lento: nonostante fingessero di concedersi una stretta maggiore, era una stretta che li svitava facendo rientrare l'aria consueta nel sottovuoto di un amore a perdere.

Poi, con un nuovo colpo di vento, il cielo si è fatto più chiaro e lo schermo di nubi si è fatto da parte. 
Avrei voluto telefonarti e raccontarti tutto quello che avevo visto. Avresti voluto telefonarmi e raccontarmi tutto quello che avevi visto. Ma i film che finiscono male non danno alcuna soddisfazione a essere raccontati.

2 commenti:

Rachel ha detto...

Truffaut, mi è venuta la fantasia di rivederlo. Questa lettura me lo ha ricordato.

lozittito ha detto...

"piccoli racconti improvvisi" un tag di qualità