sabato 12 marzo 2016

Senza interessi

«Invece i tassi negativi – si paga per tenere fermo il proprio denaro – sono diventati realtà da un pezzo e da ieri nell’area euro sono ancora più alti. Adesso la Banca centrale è persino disposta a pagare essa stessa gli istituti, se solo questi accettano di prendere la sua liquidità e di prestarla alle famiglie alle imprese. Le banche potrebbero persino farlo gratis, senza chiedere interessi alla clientela, eppure guadagnarci. 
Gli acquisti di titoli di Stato aumentano al punto che le Banche centrali nazionali, su mandato della Bce, ne compreranno per circa 80 miliardi al mese. È una colossale operazione di creazione di moneta da 1.750 miliardi di euro.» Fubini.

Domande ingenue: ma perché il denaro "creato" non viene dato direttamente alle famiglie e alle imprese, oppure agli Stati europei affinché siano essi stessi, seguendo i desiderata keynesiani, a far ripartire la domanda (aggregata), le prime spendendo, le seconde investendo, i terzi con opere pubbliche a iosa e dando vita, a tempo indeterminato, al cosiddetto reddito di cittadinanza? In altri termini: perché l'intervento demiurgico di Draghi ha bisogno dell'intermediazione bancaria per dar fiato all'economia?

Perché il denaro creato non contiene valore: la sostanza del valore sta altrove [*].

Con tale manovra, la BCE - garante del capitale europeo - spera (e chi spera...) di rilanciare un nuovo ciclo economico espansivo, tale che possa riprodurre la seguente formula:

D-M-D¹ (Denaro-Merce-Denaro¹).
Purtroppo, sinora, dati i tempi bui per la produzione (in quanto, generalmente, produrre merci produce pochi profitti)  il denaro creato è stato in grandissima parte utilizzato per meri fini speculativi (vedasi la crescita esponenziale degli investimenti borsistici e del debito statale globale).
Vale a dire, fin qui si è visto realizzarsi 
D-D¹
Ecco dunque che le nuove direttive impartite dalla BCE prevedono condizioni diverse e stringenti, affinché le banche prestino realmente questi soldi alle imprese e alle famiglie, addirittura «senza chiedere interessi alla clientela». 

- Buongiorno Direttore, vorrei un prestito di centomila euro a tasso zero.
- Per fare che?
- Per averli.
- Che garanzie offre?
- Le centomila euro: le terrò ferme sul conto, solo per il gusto di leggere il saldo.

Orbene, chi sarà, a breve termine, a guadagnare dal nuovo enorme flusso di denaro immesso nella circolazione? Chi ha già (molto) denaro.

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[*]
Non esistono più, in Europa e non solo, le condizioni base per una nuova accumulazione capitalistica (che in Italia, soprattutto, si sono interrotte già decenni or sono), dato che lo sfruttamento del lavoro è messo sotto scacco dalle esigenze della produttività, ovvero dalla graduale e inesorabile diminuzione di utilizzo dell'unica merce (forza lavoro umana) in grado di fornire plusvalore al capitale anticipato.

1 commento:

lozittito ha detto...

diciamo che il sistema produttivo italiano si è via via fossilizzato su alcuni problemi che chiedevano e chiedono ancora, per essere affrontati,di scontentare troppa gente votante o potente.DC e PCI non avevano genoma riformista, anche se di riforme ne hanno fatte. Quelli venuti dopo erano comunque figli loro. Il sistema produttivo è comunque andato avanti, ovvio in modo disorganico, a macchia di leopardo, per lo più a bassa capitalizzazione

l'ultimo cambiamento delle condizioni internazionali della produzione però richiedono una risposta che non può proprio arrivare con la tempestività richiesta